Via medicea in festa, il 12 giugno alle Cascine di Tavola. Un itinerario di turismo lento

Da Prato a Fucecchio il cammino attraversa nove comuni e tre province, unendo cinque ville dei Medici tra storia, arte e natura.

 

La Toscana dei cammini e del turismo lento e sostenibile passa anche da Prato: dalle Cascine medicee di Tavola, in festa domenica 12 giugno, parte infatti un percorso che attraversa tre province e nove comuni. E’ la Via medicea, www.viamedicea.it ( http://Via medicea in festa, il 12 giugno alle Cascine di Tavola a Prato. Un itinerario di turismo lento ), che a cavallo del Montalbano unisce a Fucecchio la fattoria dei Medici alle porte di Prato passando per Poggio a Caiano, Artimino, Carmignano, Bacchereto e Vinci, con due anelli che la collegano da un lato a Quarrata e dall’altro a Capraia e Montelupo. Da un lato, non troppo lontana, la più famosa via Francigena, che conduce a Roma, e dall’altra la via della lana e della seta, che si spinge fino a Bologna.
“In un turismo che cerca viaggi sempre più esperienziali ed ha riscoperto, con la pandemia, i grandi spazi all’aria aperta e il contatto con la natura, quello dei cammini e più in generale del turismo sostenibile è un filone dove le richieste si moltiplicano – sottolineano il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore al turismo Leonardo Marras – Come Regione vogliamo valorizzare la Toscana diffusa e siamo naturalmente interessati e puntiamo alla promozione di itinerari di turismo lento che possano far conoscere angoli ancora inesplorati del nostro territorio”.

“I numeri ci dicono che il turismo dei cammini è sempre più richiesto e non penso che sarà una moda passeggera – spiega l’assessore di Prato, Gabriele Bosi –. E’ un turismo che, nella sua lentezza, impone di prendersi del tempo per incontrare le comunità che uno attraversa e, con l’incontro, conoscerle. Da questo punto di vista la nostra via medicea ha un grande potenziale di crescita e di valore aggiunto, forte delle connessioni con altre strade dei cammini più famose, forte della biodiversità, dell’enogastronomia, della storia e della cultura: con i Medici come fil rouge”. Accanto a lui
Antonio Mammoli, testimonial della via, ultramaratoneta pratese che ha indossato per cinque volte la maglia azzurra, appassionato di cammini percorsi a ritmi più sostenuti ma pur sempre un ‘camminatore’ anche lui: primo italiano a vincere nel 2006 un medaglia sulla distanza dei
duecento chilometri.

Una via in crescita
Inaugurata tre anni fa, la Via medicea è di recente cresciuta e si è allargata. Ne fanno oggi parte Prato, Capraia e Limite, Poggio a Caiano, Carmignano, Quarrata, Cerreto Guidi, Montelupo fiorentino, Vinci e Fucecchio. E molti degli ammininistratori di quei territori erano presenti oggi alla presentazione dell’iniziativa a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione.

Sentieri per oltre cento chilometri
Settantotto chilometri da percorrere in quattro giorni e altri ventinove dei due anelli, nel mezzo il Montalbano. In estrema sintesi è questa la Via medicea: un sentiero per tutto l’anno e alle portata di molti, immerso nella storia e nella natura, carico di biodiversità ed emergenza culturali, con
cinque ville medicee a punteggrarne l’itinerario (quattro sono patrimonio Unesco) con un ponte sospeso ottocentesco, il ponte Manetti, un museo della natura morta e il Museo Soffici e del Novecento italiano, assieme a chiese e pievi (come quella di Carmignano che ospita la famosa Visitazione quattrocentesca del Pontormo), una rocca medievale contesa per secoli tra Pistoiesi e Fiorentini e un museo della vite e del vino, sempre a Carmignano, un parco di opere d’arte intitolato al carmignanese Quinto Martini, un museo archeologico e tumuli che raccontano la presenza millenaria etrusca in quei luoghi. E poi ancora il Museo Leonardiano e la casa natale di Leonardo da Vinci (e della nonna di Leonardo da Vinci), musei della memoria e della ceramica, fornaci, ville e castelli. Una via insomma densa di cose da vedere, che si distende tra boschi, vigne ed olivi in un territorio particolarmente vocato alla viticoltura, come quello carmignanese, prima denominazione di origine in Europa assieme a Chianti, Pomino e Valdarno Superiore, prima ancora che le denominazioni di origine garantita esistessero, per opera nel 1716 del granduca Cosimo III dei Medici.

Il 12 giugno alle Cascine
La festa il 12 giugno nel Parco delle Cascine di Tavola sarà così una giornata dedicata anche all’enogastronomia, ai prodotti tipici del territorio e allo street food, assieme ad escursioni naturalistiche con laboratori itineranti, corse a piedi ed escursioni anche per i più piccoli, sfilate ed esibizioni di sbandieratori e musici, con diverse proposte di itinerario per scoprire ed assoporare un po’ della via: come l’escursione da Artimino alle Cascine di Tavola passando per Carmignano e Poggio a Caiano (19 chilometri) oppure l’anello, tutto in pianura, verso villa “La Magia” a Quarrata (15 chilometri) o il tondo di Montelupo e Capraia e Limite (13 chilometri), tutti con bus navetta a supporto. C’è pure una ultra maratona di 40 chilometri, che un po’ una novità per questo genere di cammini, e la visita ad un alveare e frutteto. E poi sport per i più piccoli, dal tiro con l’arco all’orientering, il frisbee e la mountain bike, e storie da ascoltare: come quelle dei tanti aneddotti che popolano la via e i suoi territori, raccontate dal giornalista e scrittore Andrea Cuminatto e lo storico e guida ambientale Paolo Gennai, autori di altrettante guide sulla via.

Un video sulla Via medicea
https://www.youtube.com/watch?v=R35NW_HtZlk